Apri gli schemi …. quelli imposti dal comune modo di pensare-agire!

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Titolo sicuramente impegnativo/particolare ed intrigante….
Le situazioni d’intorno evolvono, le professioni devono plasmarsi sulla realtà che muta ….. è tempo di uscire dagli schemi e valorizzare oltre al proprio know-how le proprie origini professionali per essere sempre più efficaci ed efficienti per i nostri pazienti/coachee!

Vi racconto …
un caso clinico, direbbe il medico
un paziente da medicalizzare direbbe il farmacista
un paziente che vuole dimagrire, direbbe il nutrizionista

un soggetto, una persona in quanto tale in crisi di autogoverno, direbbe chi esce dagli schemi!

… la pallida signora in jeans a fiori e magliettina bianca entra in studio;
è sorridente….
formula un timido quanto impacciato-formale Buongiorno!

Si siede … appoggia borsa e ‘sibillina’ cartellina medica nella sedia accanto a se…
comincia a raccontare:
… dopo la II° gravidanza non sono più riuscita a perdere peso…
… non mi sento a posto e dunque voglio perdere i chili di troppo.
Ho fatto le analisi per le intolleranze alimentari
– ecco perchè la cartellina è sibillina: mai nessuno riesce a capire perché risulta essere intollerante a cibi di cui a mala pena conosce il nome – e sono risultata intollerante a diversi alimenti. Eccole!

..e riprende…

…. ho seguito i consigli per un po e inizialmente mi sono sgonfiata ma… ma il peso ad un certo punto non ha più subito modificazioni.
E’ difficile … capita spesso che anche se non ho fame, magari con la scusa di far fare la merenda il piccolo Andrea, mangio anche io un cracker…. Poi gli chiedo se vuole un pezzettino di parmigiano… un biscotto e… ad un suo rifiuto, lo mangio io.
Sa, Andrea va stimolato, incoraggiato….. è …. è un bambino particolare

Nel frattempo il sorriso cede il passo ad una seria smorfia… le lacrime cominciano ad inondare il letto degli occhi… una mano timidamente si infila in borsa nella speranza di trovare il più velocemente possibile un fazzoletto …..
La cartellina bianca con lo sbiadito logo del laboratorio di riferimento, ora dalla sedia è planata sul tavolo dello specialista.
Li … al suo interno, c’è la soluzione per perdere peso.

Il racconto si è momentaneamente fermato e dunque propizia occasione per lo specialista per prendere la parola e sfoderare il suo sapere…. niente di più facile e banale: sulla base di ciò che le analisi hanno fatto emergere si stila un elenco di alimenti ‘si’ e di alimenti ‘no’.
La signora XX perderà peso e … l’obiettivo sarà raggiunto ☺

Ma già dal racconto sappiamo che non funzionerà…. La signora in jeans a fiori e magliettina bianca ha fallito già e questa volta decidendo di venire da noi sta dando una nuova possibilità a se stessa ma anche a noi per…. si, per aprire gli schemi rispetto a quelli imposti dal comune modo di pensare-agire!

Il rapporto medico-paziente di tipo autoritario e prescrittivo NON ha funzionato;
la compliance non c’è stata!

Da un lato c’è la nostra signora XX frustrata, avvilita, demotivata e l’insuccesso ha consolidato la sua convinzione… sono una buona a nulla!
Quando le occasioni si ripetono si tende a generalizzare, la mente sanzionatoria si espande… prima giudica 1 evento, poi gruppi di eventi ed infine se stessa! (1)

Dall’altro c’è lo specialista che ha archiviato la cartella della signora XX convinto di aver fatto un buon lavoro, di aver consegnato alla signora uno schema dietetico esaustivo degno del miglior professionista e sicuramente avrà bofonchiato tra se-e-se… l’avevo vista subito che non era convinta.
Arroccato nelle sue posizioni non ha accolto/ascoltato la persona che aveva di fronte.

Bene, il biologo …. nutrizionista… coach: il biologo nurition coach può fare la differenza ☺

Biologo attinge il suo sapere dalla B I O L O G I A, la scienza della vita per eccellenza.

βίος vita e λόγος discorso o studio

I biologi sono coloro che studiano la vita a molteplici livelli di organizzazione dalle molecole, cioè la biologia molecolare, a quella della cellula, cioè istologia; dei tessuti, degli organismi fino all’ecologia!
Dunque hanno una visione a tutto tondo della persona e puntano alla vita nella sua massima e ampia espressione conoscendone i segreti ad oggi svelati dalla ricerca scientifica!

Se a questo unisce la nutrizione le loro potenzialità si affinano sempre più… sanno infatti parlare di nutrizione, disciplina ben diversa dall’alimentazione e/o dietologia!
L’alimentazione, detta cibi ‘si’ e cibi ‘no’, impone cibi mangiati a quell’ora piuttosto che ad un’altra, prescrive cibi da consumarsi bolliti piuttosto che fritti e soprattutto stabilisce il consumo di 1 massimo 2 di tutto!!!
Stessa cosa la dietologia… questa è -per inciso- la sua definizione: La dietologia é la scienza che si occupa della cura delle malattie e del mantenimento di un benessere psico-fisico, tramite un regime alimentare controllato e appropriato.

… troppe gabbie… troppi schemi!

Si parla invece di nutrizione, cioè l’insieme dei processi biologici che consentono/condizionano, la sopravvivenza, crescita, sviluppo ed integrità di un organismo vivente – appartenente a tutti i regni- sulla base della disponibilità di energia e di nutrienti. La nutrizione rispetta le peculiarità di ciascun individuo ed il particolare e differente suo proprio metabolismo determinandone le sostanze nutritive di cui necessita.

E’ chiaro allora che il biologo nutrizionista ha tutte le potenzialità insite nel suo know-how medico-scientifico per non trattare il cibo come terapia, come farmaco e scomporlo in grassi, proteine, zuccheri e pochi altri componenti, quanto piuttosto sa porre attenzione alla cura e all’ascolto del proprio corpo. Sa aiutare a decodificare i segnali che dalla periferia (stomaco, muscoli…) arrivano alla stanza dei bottoni (cervello) con estrema precisione e raffinatezza, portando così il soggetto a riconoscerli e a rispondere in modo adeguato.

Se poi il biologo nutrizionista conosce il metodo del coaching diventa davvero l’allenatore della salute o meglio ancore il facilitatore di processo per il raggiungimento e mantenimento della mindfulness. Il metodo infatti permette lo sviluppo della persona che si svolge all’interno di una relazione facilitante, basato sull’individuazione ed utilizzo delle potenzialità per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento/cambiamento autodeterminati e realizzati attraverso un piano d’azione.

Grazie ai peculiari strumenti del coaching quali la relazione efficace, l’accoglienza, l’assenza di giudizio, l’ascolto, l’alleanza, l’autenticità, il silenzio fino alla rispettosa quanto delicata vicinanza è in grado -con arte maiutica- di portare il soggetto alla piena consapevolezza del SE.

La signora XX?
La signora in jeans a fiori e magliettina bianca non riceverà nessun schema dietetico quanto piuttosto un piano d’azione autoderminato: parlerò con mio padre della grande preoccupazione che ho per il futuro di Andrea
Quel bambino definito da lei stessa ‘particolare’. Quel bambino che mai guarirà e che non è frutto della sua incapacità genitoriale come madre ma solo di un gruppo di geni ‘capricciosi’….

Il perdere peso…. NON era la sua priorità!



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