ASSESSMENT DELLE SOFT SKILLS PER PROFESSIONISTI

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Il 13 maggio 2014 ho pubblicato su questo sito il contributo intitolato Assessment su competenze trasversali funzionale all’inizio di un percorso di coaching, completo di mappa delle competenze e di schede di autovalutazione.

A due anni di distanza propongo a chi è interessato a questo argomento un nuovo strumento di assessment delle competenze trasversali.

Questo nuovo strumento è già pubblicato sul mio libro Coaching e sviluppo delle soft skills  (Editrice La Scuola, Brescia, 2014). Esso segue in maniera più completa, rispetto al precedente, la classificazione delle soft skills da me proposta in questa pubblicazione.

In questi anni ho potuto testarlo e ho verificato che, rispetto al precedente, è più utile per professionisti,  o comunque persone che hanno la possibilità di valutare se stessi in dimensioni relazionali e gestionali di tipo professionale.

L’assessment precedente è invece più indicato, a mio parere, per studenti e per persone che vogliono conoscere il proprio livello di competenze trasversali rispetto a contesti non professionali.

La mappa delle competenze segue la seguente classificazione delle soft skills, fotografate – trattandosi di una valutazione – dal punto di vista esclusivamente comportamentale:

 A) Competenze relazionali: i comportamenti utili per la positiva e costruttiva gestione delle relazioni personali.

    • interpersonali: contribuiscono all’instaurazione e al mantenimento della relazione personale.
    • comunicative: favoriscono, all’interno di una relazione, la reciproca comprensione dei contenuti che si intendono trasmettere.

B) Competenze gestionali: i comportamenti funzionali all’ottenimento di un risultato.

    • strategiche: dispongono a trovare soluzioni a problemi irrisolti e ad applicarle.
    • manageriali: promuovono la collaborazione con altri per ottenere assieme un risultato.

Per ognuna di queste quattro categorie vengono individuate e descritte quattro competenze:

 

A) Competenze relazionali

    • Competenze interpersonali
  1. Assertività = coniugare l’autostima e la determinazione nell’affermare le proprie idee con il rispetto e la valorizzazione degli altri.
  2. Accoglienza = valorizzare, nell’instaurare una relazione personale, ciò che unisce e accomuna, ed eliminare barriere che accentuano le distanze.
  3. Fiducia = manifestare all’altro di credere nella sua sincerità, nella sua bontà e nelle sue capacità e, coerentemente, fornirgli feedback senza giudicare.
  4. Gestione del conflitto = evitare che la diversità degeneri in conflitto e ricondurre il conflitto a un disaccordo, salvando la relazione personale.
    • Competenze comunicative
  1. Ascolto = dedicare all’altro la propria piena attenzione.
  2. Rispecchiamento = rafforzare affinità nei contenuti e nell’espressività.
  3. Feedback = comunicare le proprie percezioni relative all’altro in modo distinto dalle proprie interpretazioni, consegnandole alla sua valutazione.
  4. Incisività = impiegare in modo ordinato e coordinato i tre canali comunicativi per suscitare l’attenzione e favorire chiarezza nella comprensione.

B) Competenze gestionali

    • Competenze strategiche
  1. Creatività = distanziarsi dalle proprie certezze e abitudini per cercare punti di vista e soluzioni nuove.
  2. Apprendimento = imparare ciò che occorre sapere o saper fare per operare in modo efficace.
  3. Progettualità = tradurre i sogni in progetti.
  4. Proattività = agire in base a un progetto.
    • Competenze manageriali
  1. Motivazione = rendere partecipi gli altri dei propri obiettivi.
  2. Interazione = informare e consultare i propri collaboratori nella misura e con le modalità opportune.
  3. Mediazione = trovare una soluzione diversa e accettabile partendo da pretese inconciliabili.
  4. Formazione = promuovere la crescita del potenziale delle persone con cui si collabora.

 

Per ognuna delle 16 competenze su descritte vengono distinte nelle mappa 4 dimensioni di competenza, consistenti in comportamenti abituali. Mentre le competenze vengono descritte all’infinito, i comportamenti abituali vengono descritti in prima persona singolare. Ciò aiuta chi effettua l’autovalutazione a riferirli a se stesso/a.

L’autovalutazione consiste nell’assegnarsi, per ciascuna dimensione di competenza, un punteggio da 1 a 4, riferito alla frequenza dei comportamenti abituali, che ha il seguente significato:

1 = mai
2 = talvolta
3 = spesso
4 = sempre

La scelta della scala da 1 a 4 si giustifica per ridurre il peso della soggettività nella valutazione (come avverrebbe invece se la scala fosse da 1 a 10) e per evitare che, in caso di dubbio, si sia portati a privilegiare un termine medio (come avverrebbe se la scala fosse a 1 a 5, con la tendenza, in caso di dubbio, a convergere sul 3).

Circa il colloquio di assessment a commento delle valutazioni, rimando a quanto ho già scritto nel mio precedente contributo.

Allego la mappa delle soft skills e la scheda di autovalutazione, nella quale sono menzionati i nomi delle dimensioni descritte nella mappa.

Auguro buon lavoro a chi vorrà utilizzarle, con l’invito a farmi presente eventuali miglioramenti dei quali, in occasione del suo lavoro, si renda conto.

Massimo Tucciarelli

mappa delle soft skills             scheda di autovalutazione



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Questo post ha 2 commenti

  1. Cinzia Sgarlata on maggio 27, 2016 at 08:15 Rispondi

    Grazie mille Massimo per questa preziosa condivisione.

  2. Franco Rossi on maggio 25, 2016 at 10:13 Rispondi

    Grazie Massimo, articolo e materiale molto interessanti!

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