Coaching e tecniche immaginative
Il coaching ci permette di ri-trovare il nostro centro: non siamo più in balia di forze esterne che ci guidano e riprendiamo in mano il timone della nostra nave per puntare decisi verso i nostri obiettivi.
Ho usato un’immagine non a caso, una metafora. Metafora deriva dalla radice latina “portare oltre, trasportare”. I simboli e le immagini hanno infatti un profondo effetto su di noi: parlano alla nostra parte più vera, oltrepassando le barriere cognitive. Pensiamo alla pubblicità: attraverso immagini cariche di contenuti suggestivi ed emotivi, i messaggi si insinuano profondamente dentro di noi e quasi inconsapevolmente ci troviamo nel carrello della spesa un prodotto che mai avremmo immaginato di comprare. Sentire, vivere emotivamente una situazione anche immaginata porta a modificazioni fisiologiche e quindi di comportamento. Il pensiero prepara all’azione: se non abbiamo un’immagine di ciò che vogliamo raggiungere, non lo raggiungeremo. Possiamo utilizzare questi meccanismi a nostro vantaggio per cambiare i nostri pensieri negativi e le nostre convinzioni limitanti (p.es. “non ce la farò mai” può diventare: “non sono sicuro di essere capace di farlo ma penso di poter imparare con il tempo e l’impegno”).
Come diceva Henry Ford:
Che tu pensi di farcela o di non farcela, avrai sicuramente ragione!
Abbiamo quindi la capacità di riprogrammare i nostri canali neuronali attraverso la ripetizione e l’esercizio.
Ecco un altro spunto. Se desideriamo acquisire, sviluppare, ritrovare una nuova qualità come ad esempio l’allegria, possiamo creare dei biglietti con scritto “allegria” in diverse forme e colori, trovare immagini che la richiamino e metterli in diversi punti dei nostri luoghi abituali (casa, macchina, ufficio…): dopo qualche tempo non li vedremo più consciamente ma la nostra mente continuerà a registrarli polarizzandosi sulla qualità desiderata..
Un ulteriore sviluppo consiste nell’utilizzo di immagini opportunamente create per evocare stati d’animo o qualità che si vogliono conseguire o rinforzare.
Qui puoi ascoltare “L’albero”, un breve percorso immaginativo che aiuta a connettersi al proprio centro e a consolidare la propria sicurezza e solidità. Per l’ascolto ti consiglio di ritagliarti uno spazio nella giornata in cui puoi stare con te stesso senza essere disturbato. Buon viaggio!
L’immaginazione è più importante della conoscenza – Albert Einstein
L’utilizzo di questa tecnica è finalizzato al raggiungimento di uno stato di benessere ed equilibrio interiore; non costituisce una terapia medica e non sostituisce i trattamenti medici di tipo tradizionale sia fisici che psicologici.
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Grazie Laura, avanti tutta!
Caro Pierluigi, molto interessante il tuo articolo. Mi ritrovo molto nelle tue considerazioni ed in particolare nella frase di Einstein che sostiene che è più importante l’immaginazione della conoscenza e che oggi è stata confermata dagli studi delle Neuroscienze che dicono che il cervello non distingue il reale dall’immaginario. Per cui, direi …. a tutta birra con l’immaginazione e quindi con la visualizzazione!