Cooperative learning e allenamento delle potenzialità

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Cos’è il cooperative learning?

Si tratta di un metodo di insegnamento in base al quale gli studenti possono imparare gli uni dagli altri mentre lavorano insieme nella realizzazione di compiti scolastici. Esso fa ricorso a un insieme di tecniche di lavoro e di organizzazione della classe mediante le quali si creano situazioni in cui piccoli gruppi lavorano insieme come un team per affrontare un compito, risolvere un problema o sviluppare una comp>etenza comune.

Il fine del cooperative learning a scuola e in altri contesti formativi è l’apprendimento di competenze didattiche (relative alle varie discipline) e/o sociali.

Queste tecniche possono essere utilizzate anche ai fini dell’individuazione e dell’allenamento delle potenzialità. Le prove proposte vengono pensate e somministrate con il solo scopo di far emergere le potenzialità di ciascuno, prescindendo (o facendo passare in secondo piano) dalla trasmissione di contenuti (gli unici contenuti confacenti potrebbero essere quelli metacognitivi).

Ciò non toglie la necessità di integrare tale attività con sessioni individuali al fine di arrivare a stilare un profilo delle potenzialità di ciascuno. 

Un contesto di questo tipo può rappresentare un ideale campo da gioco per adolescenti. Essi sono più motivati e stimolati dal confronto con i propri coetanei e dal lavoro che viene fatto che è incentrato più sulla valorizzazione di se stessi che sull’acquisizione di competenze esterne. In questa maniera si asseconda una spinta innata che loro hanno cioè quella di mettersi alla prova per conoscersi e scoprire la loro identità.

Il ruolo del coach è quello di supervisore / osservatore durante le attività di gruppo. Deve essere in grado di cogliere dal comportamento di ciascuno informazioni utili, anche al fine di elaborare prove successive più idonee. Inoltre deve:

1.Costruire i gruppi in maniera opportuna, in modo da favorire la libera espressione di tutti, e assegnare i ruoli all’interno del gruppo assecondando le inclinazioni interiori di ciascuno (per fare questo deve avere una conoscenza preliminare di ognuno attraverso vere e proprie sessioni individuali e/o colloqui di gruppo, somministrazioni di test e questionari ecc.);

2.   Costruire e somministrare prove di gruppo idonee;

3.   Selezionare e utilizzare un sistema di incentivi appropriato da somministrare in maniera opportuna.

Per chi volesse approfondire, fra le numerose fonti, due testi:

– Stefano Cacciamani, Imparare cooperando. Dal cooperative learning alle comunità di ricerca., Caroccio editore. (una guida teorico/pratica allo studio del cooperative learning)

– D. W. Johnson – R. T. Johnson, Leadership e apprendimento cooperativo, Erickson (dove viene proposta un’applicazione pratica del cooperative learning al mondo formativo più in generale)



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