Dimagrire… conoscendoSI, si può!
E’ ormai qualche anno che esercito come nutrizionista – specialista in scienze dell’alimentazione e a tutt’oggi provo grande ammirazione per tutti coloro che accettano la cronica deprivazione di cibo – fino anche a 400 Kcla/die. Poi, mollati gli ormeggi, riprendono i Kg faticosamente persi in un batter di ciglia e nella maggior parte dei casi, addirittura prendono più peso di quando avevano cominciato la dieta. Dall’epidemiologia sappiamo che meno del 9% è la percentuale di successo della dieta a deprivazione calorica.
Ma c’è di più…. molti di loro… lo ripetono, lo ripetono, lo ripetono…
Il sovrappeso e l’obesità dilagano non solo in Italia ma nel mondo tanto che sono state definite dagli epidemiologi della nutrizione, delle vere pandemie.
La dieta è una parte significativa di tale problema… tanto credo sia meglio eliminare le diete anziché il fumo e per capirlo basta considerare le conseguenze sulla sanità pubblica.
E allora? Si deve pur fare qualche cosa di diverso… non si può percorrere sempre lo stesso solco!
Ho pensato di lanciare una sfida che ha coinvolto me e i miei inconsapevolmente complici pazienti…
Puoi mangiare tutto quello che vuoi e quando vuoi e… dimagrirai ugualmente!
I tempi, a mio modo di vedere – sono ora maturi per fare qualcosa di completamente diverso.
Si, è possibile partendo dall’osservazione e studio delle abitudini alimentari delle persone magre.
ALLARME per naviganti! NON sto parlando di quel manipolo di persone pelle&ossa la cui magrezza è legata a ben altro, cioè quelle che sembrano essere capaci di vivere d’aria. Parlo piuttosto di persone normopeso che mangiano quello che vogliono pur rimanendo magre. Chiaro?
Il nostro corpo è molto più assennato di qualsiasi luminare della nutrizione il fatto è che non siamo più in grado di vedere, ascoltare, sentire, percepire quello che ci dice.
Su questa base cominciamo ad intravedere il segreto dell’essere magri!
E’ sufficiente introdurre 4 efficaci nuove abitudini, quattro regole d’oro, quattro lineari linee guida che sono in grado di suggerirci e guidarci verso scelte corrette – bilanciate – variate in ogni occasione. Proprio quello che i nutrizionisti vanno dicendo ormai da tempo!
Dunque dobbiamo capire:
Quando mangiare
Cosa mangiare
Come mangiare
Quanto mangiare…
Per rimettere in moto l’innata saggezza del nostro organismo ecco i suggerimenti
– mangiare ogni volta che sentiamo fame
– mangiare quello che si vuole e non quello che pensiamo di dover mangiare
– mangiare sempre consapevolmente
– smettere di mangiare quando si pensa di essere sazi.
Ma io ho sempre fame
Ma io non ho fame mai
Queste sono le bieche quanto timide considerazioni dei miei cari-paffuti pazienti… e molte altre ancora e allora….
Ecco ad esempio un simpatico-astuto strumento di lavoro: la scala della fame.
Questa scala ci permette di capire quando cominciare a mangiare e quando fermarci.
Prossimo allo svenimento
Famelico
Piuttosto affamato
Leggermente affamato
Neutrale
Piacevolmente soddisfatto
Sazio
Pieno
Strapieno
Nauseato
Nella media ci si rende conto di avere voglia di mangiare tra Piuttosto affamato e Leggermente affamato.
Riappropriamoci dei segnali del nostro corpo!
Perché non provare subito… allora, cari lettori prendetevi qualche minuto….. sintonizzatevi sul vostro corpo….. e con una scala da 0 a 10 rispondete: quanta fame ho adesso?
Altro esempio? Si, ok!
Mangiate tutto quello che volete fintanto che godete appieno ogni singolo boccone!
Rallentate la velocità del mangiare fino ad ¼ del solito!
Masticate ogni boccone fino in fondo e lasciate le posate accanto al piatto!
A tutto questo vorrei aggiungere anche un’altra considerazione per sostenere gli sforzi di mangiare quando si ha fame e fermarsi quando si ha il sospetto di essere sazi, ma direi di procedere per piccoli passi….
Vi anticipo solo che: per il principio che il corpo implora acqua, a volte la fame è il primo effetto della disidratazione.
Tornerò su questo aspetto ma intanto voi Licenziatevi dal club del Piatto Pulito !
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Complimenti per l’ articolo redatto e per l’ arte di ascoltarsi a fini nutrizionali