Fil rouge 2013

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Torno a casa dopo due intensi giorni in compagnia di eccellenti colleghi, eccellenti speakers, eccellenti organizzatori. Non a caso, ero al Forum delle Eccellenze 2013.

Sei speakers di levatura internazionale e di altissime competenze hanno portato il loro prezioso contributo alla mia crescita personale e professionale. Ciò che ho dedotto, interpretato e fatto mio voglio condividerlo con voi. Da Coachee. Da chi, abbraccia nuovi approcci e diversi punti di vista.

Sei personalità, sei ruoli con conoscenze ed approcci differenti.

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Una volta ascoltato con bramosia tutti e sei, mi sono chiesta:

Qual’è il fil rouge che tiene insieme organicamente i loro interventi?

Qual’è il macro messaggio che traggo da questa esperienza?

Così, parto dal titolo: “Aggiorna le tue mappe”.

Mi dico: “amplia la prospettiva, metti in discussione prima di farne una convinzione, cambia “panni”.

 

Questi, brevemente, i concetti chiave. Quelli che ho trattenuto.

 

Ad aprire è Deepak Pant per il quale l’economia e la società globalizzate hanno portato al vantaggio comparativo ovvero “al gioco del ribasso” a spese della qualità, del gusto dell’etica e dell’estetica nonché dell’ecologia.

L’Italia, al contrario, per la sua tradizione storica ed artistica, la qualità dei suoi prodotti e l’economia fatta di piccole e medie aziende, può puntare sul valore, la qualità, recuperando il vantaggio competitivo, la “multinazionale tascabile”, il distretto produttivo multi tematico, se agisce “col cuore tiepido, col sangue bollente ed il desiderio di bellezza pubblica” (cit. D. Pant).

In un attimo, è la volta di Giacomo Rizzolatti che, attraverso la sua rivoluzionaria e nobel-liana scoperta dei mirror neurons mi spiega (con una chiarezza da farmi sentire scienziata) la natura fisica dell’empatia, dell’imitazione e della capacità umana di carpire la comunicazione verbale e non verbale per un’attivazione del cervello. Questo mi dice che, per natura, per fisica, non possiamo vivere disgiunti gli uni dagli altri, arrivando addirittura a poter vestire i panni dell’Altro.

Dopo uno scrosciante applauso per Rizzolatti, ne arriva un altro per Chester Elton. Elton porta alla mia attenzione il bisogno di gratitudine e di riconoscimento delle nostre identità. Bisogno che TUTTI avvertiamo, una volta soddisfatti quelli più impellenti. Il riconoscimento parte come considerazione ed attenzione verso l’Altro e torna, dall’Altro, come impegno e motivazione totale su ciò che ha scelto di fare e di portare avanti come mission nella sua vita.

La mattina successiva riparte con il palco graditamente occupato da Josefa Idem che mi rende partecipe di uno spicchio della sua vita di madre, moglie e campionessa. Uno spicchio fatto di successi e fallimenti, di forza e pigrizia, di punti di forza e di debolezza che attraverso il metodo, la disciplina la perseveranza, l’accettazione ha tramutato in ingredienti di vittoria e di soddisfazione.

E qui, un momento di suspense cardiaca per l’arrivo di Timothy Gallwey, il padre del Coaching. In quest’occasione vestiva i panni del trainer ma, anche in quest’occasione, è stato un Coach.

Con lui ritorna l’attenzione alla consapevolezza, al fare, all’esperienza, alla maieutica, alla sospensione del giudizio critico per permettere al giocatore (lui, te, io…) di giocare la sua partita.

La chiusura spetta a Magnus Lindkvist, alla sua fiducia nel futuro, nel processo creativo che va portato avanti con determinazione, guardando al passato per proiettarsi al futuro.

Così, tra cuori pieni, emozioni forti e parole e musica di Lana Del Rey terminano questi due giorni. Si chiude il forum. Si apre la mia sessione.

Cosa mi porto a casa?

Ehi! Queste menti mi stanno dicendo che la crisi è cambiamento con i suoi imprescindibili “dis-comfort”e “resistenza”.

Che l’Italia ha i numeri per operare questo, ormai inevitabile e forse auspicabile, cambiamento facendo chiarezza sul presente. Punto di partenza: risorse, materie, geografia e popolo.

Che questo popolo non può agire come singolo individuo perché è collegato all’Altro attraverso l’empatia, l’imitazione e, primo fra tutti, l’esempio.

Sarà l’unione delle singole felicità a vincere.

Che tutto questo può accadere seguendo la strada della gratitudine, del riconoscimento e quindi della Inclusione dell’Altro.

Che il futuro si costruisce con metodo, disciplina, giusto approccio e ricerca continua, partendo anche dalla pigrizia quale “principio dell’efficienza”. (cit. J. Idem)

Che la consapevolezza ed il fare possono più di mille parole.

Che il futuro è benevolo se si ha l’umiltà e la perseveranza di approcciarlo nel modo giusto.

Questa è bellezza pubblica. Questo può fare il Coaching. Singolo dopo Singolo.

Io: ho aggiornato la mia mappa.



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Questo post ha 2 commenti

  1. Alessandro on dicembre 26, 2013 at 12:53 Rispondi

    Grazie Laura!
    un chiaro e puntuale feedback delle due giornate al Forum delle Eccellenze, che può essere utile a tutti.

    • Laura De Sio on dicembre 27, 2013 at 11:20 Rispondi

      Alessandro
      grazie! “feedback” ed “utilità” li annovero tra i principali capisaldi del Coaching! (come tu stesso mi hai insegnato :))
      Il resto è una mia considerazione per un messaggio positivo per costruire un futuro diverso del day by day!
      Laura

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