Gli occhiali del Coach
Durante una sessione di coaching, ci si imbatte in persone molto diverse tra loro, siano esse degli atleti, dei manager o delle persone che chiedono un intervento di Life. Iniziando il percorso, ci si accorge spesso, di essere come davanti ad uno specchio, ci si “vede” nel coachee, nelle sue problematiche, nei suoi blocchi, nelle sue paure e nei suoi drammi…
Già… ci si vede… ma con che occhi si guarda? Con che lenti si è abituati a giudicare chi si ha davanti? Rileggendo ciò che ho scritto, molto probabilmente, con le lenti sbagliate!
Il coaching ci insegna che si deve guardare a chi si ha di fronte con “gli occhiali del Coach”, che hanno delle lenti molto particolari, decisamente diverse rispetto a tutto ciò che si trova in giro al giorno d’oggi.
E questi occhiali, guarda caso, non si trovano nemmeno in vendita nei negozi specializzati, ma solo dentro di sé. E’ quando ci si guarda in maniera diversa, più consapevole, che si iniziano ad indossare questi occhiali.
Il Coach, quello con la C maiuscola, riesce a vedere i propri coachee con questi occhiali fantastici, e cosa vede? Vede potenzialità, vede meraviglia, vede davanti a se un essere ricco e maturo, che ha solo voglia di esplodere ed esprimersi al meglio, secondo le sue inclinazioni ed i suoi punti di forza.
Ognuno di noi ha dentro di se un grosso potenziale; quando veniamo al mondo, abbiamo tutto ciò che ci serve per portare a termine la nostra missione, qualunque essa sia.
Purtroppo, con il passare del tempo e degli anni, si perde di vista spesso la missione, e con lei le nostre potenzialità si sopiscono… attenzione, non spariscono mai, semplicemente si mettono a riposo. Ed è qui che entra in gioco il Coach, che sapendo ciò, indossa i suoi portentosi occhiali, vede la meraviglia di fronte a sé e, attraverso domande e rimandi, aiuta il coachee a ritrovare e risvegliare il suo potenziale, così da poter agevolare il processo di radicamento atto al cambiamento che porterà poi al raggiungimento del CAR, ovvero della Consapevolezza, dell’Autonomia e della Responsabilità del coachee.
Ecco, questi occhiali non possono fare altro che agevolare il lavoro, sia del Coach che del coachee, e portare a risultati spesso strabilianti. Ovviamente, il tutto legato al non giudizio e alla relazione “io sono ok, tu sei ok”… ma di questo ne parlerò un’altra volta.
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