La noia inconsapevole dei bambini, e quella consapevole degli adulti.
La NOIA è un fondamentale diritto ed elemento di crescita nei bambini e nei fanciulli – perché no, anche negli adulti.
Lewis Carroll ne “Alice in WonderLand” sottolineò l’importanza della noia nell’infanzia.
Solo quando Alice, infatti, è “veramente stufa di star seduta senza far nulla accanto alla sorella, sulla riva del fiume” che compare il BianConiglio.
Il BianConiglio è il frutto della sua immaginazione: esso si pone da ponte per le avventure incantate del mondo della sua fantasia.
L’universo al di là della tana del BianConiglio è un mondo nuovo, inesplorato, frutto della fervida immaginazione di Alice.
Esso simboleggia la fuga da se stessi e la necessità di ricongiungersi al proprio Daimon interiore,
Simboleggia inoltre lo stato di noia, attraverso la quale possiamo accedere alla nostra stessa creatività ed al nostro ricco mondo interiore.
La noia va accolta come parte integrante di un momento di crescita personale del bambino, ed è giusto a volte far sì che la affronti (ed impari a gestirla) da solo.
Perchè?
Perchè da adulti troppo spesso ci ritroviamo incapaci di gestire la nostra stessa noia, e per questo a maggior ragione dovremmo lasciare che i nostri figli coltivino la propria, imparando a cercare in modo autonomo le risorse per superarla.
Se oggi, da adulti, rimpiangiamo ancora i famosi pomeriggi estivi dove non facevamo nulla, è proprio perchè ANCHE QUELLI sono serviti a farci crescere, ed a farci diventare gli adulti consapevoli (o meno…) che siamo oggi.
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