L’importanza del qui e ora: il grande Gatsby
Eccoci al consueto appuntamento con le pellicole che mi piace proporvi per introdurre alcuni importanti concetti con cui potrete trovarvi a ‘lavorare’ in una sessione di Coaching …o anche nella vita di tutti i giorni.
Questo capolavoro, ispirato al romanzo di Scott Fitzgerald, lo avrete magari già visto, racconta del giovane Nick Carraway che, nella primavera del 1922, si trasferisce a Long Island, in una villetta che confina con la maestosa casa delle meraviglie di Gatsby, un misterioso milionario che è solito organizzare feste memorabili e del quale si dice di tutto ma si sa molto poco…
L’attenzione vorrei che si spostasse sulla straordinarietà della performance silenziosa della ‘coazione a ripetere’, messa in atto da Gatsby, e nella restituzione della solitudine del sognatore ambizioso, che non sa abbandonare i giochi impossibili.
L’idea di ricreare le circostanze perfette per ‘correggere’ un passato che non si era realizzato come desiderato lo intrappola in una frustrazione crescente e opprimente che non gli permette di vivere ‘qui e ora’, dove tutto è possibile e modificabile e lo costringe a spendere tempo, denaro ed energia emotiva in una serie di tentativi per tornare agli anni in cui il suo sogno gli era sfuggito di mano, ‘rimettendo così le cose a posto’.
Un film denso di significato, che testimonia quanto sia necessaria la consapevolezza della necessità di abbandonare i desideri irrealizzati, congedandosi da essi, senza accanirsi nella ricerca vana di modificare un tempo in cui non stiamo vivendo.
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