Quali sono i vantaggi delle “domande umili”?
La domanda è uno degli strumenti più potenti del coach, ma siamo sicuri che le domande siano tutte uguali? Quanti tipi di domande ci sono? E come devono essere poste per essere efficaci?
Chi non ha mai avvertito una forma di comunicazione manipolatoria nel modo in cui mi vengono fatte alcune domande?
A me è successo e riconoscendola sono riuscito a disinnescarla riportando la comunicazione verso una costruzione positiva della relazione, ma quando accade mi chiedo: non dovrebbe essere la domanda stessa a gettare le basi di una comunicazione costruttiva?
In teoria sì, ma solo se ispirata da quella che Schein chiama – l’umile ricerca di informazioni (L’arte di far domande – Edgar H. Schein – Guerini Ed.)
L’umile ricerca di informazioni è quella forma di porre la domanda “per ignoranza” (e quindi di cui non si conosce veramente la risposta) che induce l’interlocutore ad aprirsi perché viene percepita la reale curiosità e il sincero interesse per l’altra persona.
Non è quindi sufficiente fare buone domande, è importante anche prestare attenzione a come si pongono e a come ci si pone con l’interlocutore.
Se inneschiamo un processo virtuoso che si basa sull’ascolto attivo, avremo sicuramente maggiori probabilità di renderle efficaci e ottenere risposte sincere.
Sembra facile… ma forse con un po’ di impegno magari lo è davvero…
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