A tavola con il nutrition coach
Può un nutrizionista diventare coach dei suoi pz?
Come può un nutrizionista con domande e feedback portare i suoi pz alla consapevolezza, alla ricerca e alla attuazione di soluzioni per loro idonee?
… insomma come può un nutrizionista non giocare, quanto piuttosto allenare chi gioca la sua partita?
Queste erano solo alcune delle domande che portavo con me in valigia nel tragitto Jesi-Roma mentre frequentavo il master in coaching!
Consapevole del mio sapere come specialista in scienze dell’alimentazione e sempre più intrigantemente affascinata dal metodo, cercavo la realizzazione di tale connubio.
Difficile… difficile… difficile… Nienteaffatto, facile!
I primi risultati li ho cominciati a vedere in ambulatorio ma…. ora mi sono imbattuta in questa esilarante scena che vede Roberto Benigni nei panni del cameriere Guido. A mio modo di vedere è una brillante-esilarante traduzione di tanti spunti per un Nutrition Coach!
e così pian piano si va consolidando anche la consapevolezza che nutrition coach si può sagacemente ESSERE!
La scena è tratta da uno dei film più significativi: La vita è bella.
Un gioco farsesco, impegnato, travolgente e irriverente; un gioco pieno di umanità dove Benigni – personalità istrionica e impegnata, leggera e semplice, dissacrante e alta, volgare e acculturata, geniale e familiare – ha magistralmente offerto ricchi e numerosi spunti di riflessione. Io ora ne ho colto uno a tema, che piacevolmente condivido con voi!
Partiamo dalla visione della scena e …. gustiamola ☺
Guido… il coach
il signore da Roma, dal Ministero…. il coachee
Dargli il benvenuto, lasciare che il coachee sia protagonista della scena…. questo si legge della relazione di coaching.
Bene!
Guido con eleganza fa accomodare il signore di Roma, lo accoglie con il sorriso e con cordialità; con una gestualità assertiva e capacità empatica soddisfa genialmente i 3 bisogni psicologici: autonomia, competenza e relazionalità.
Inoltre, Guido si prende cura del cliente riservandogli un ottimo servizio… Qui è tutto buonissimo …. scelga lei
Ma c’è dell’altro…..
Comprendere bene l’obiettivo è l’imperativo che risuonava in aula…
So che la cucina è chiusa, magari una cosa fredda.
Quello che trovate… qualcosa di leggero
L’obiettivo è dichiarato dal cliente.
Anche qui una scena cult del cinema internazionale, mostra 3 delle 4 A della relazione di coaching: Ascolto – Alleanza e Autenticità.
Abilmente Guido con domande e feedback verifica l’obiettivo e porta il cliente alla sua eccellenza sempre in un clima di serena e gioiosa accoglienza.
Guido parte sempre dalla proposta più lontana dalla correttezza nutrizionale e dall’obiettivo dichiarato dal cliente.
Abbiamo funghi fritti fritti fritti, oppure patate imburrate al burro di Nancy con crema squamosa, o…..
Allenando costantemente il signore del Ministero e stimolando il processo maieutico, saggiamente ed in modo esilarante per gli spettatori, sviluppa e permette il raggiungimento dell’obiettivo attraverso un piano autodeterminato: il menù composto è stato interamente scelto dal signore da Roma, del Ministero!
Scena memorabile!
Una delle più fantastiche evidenze di quanto il nutrition coach possa essere efficace!
Infine lo stupore!
Altro elemento fondamentale… Guido lascia il cliente letteralmente a bocca aperta…..un servizio davvero veloce!
Per i curiosi la trascrizione del dialogo
MAITRE: “Guido…?”
GUIDO: “Sì? Dimmi!”
MAITRE: “È chiusa la cucina?”
GUIDO: “Non c’è più nessuno, niente, perchè?
MAITRE: “È arrivato un signore da Roma, dal Ministero. Vorrebbe mangiare.”
GUIDO: “È chiusa la cucina”.
MAITRE: “Peccato, ti avrebbe dato una bella mancia!”
GUIDO: “È aperta la cucina.”
MAITRE (AL CLIENTE): “Sì accomodi!”
GUIDO (AL CLIENTE): “Prego”.
CLIENTE: “Grazie”.
…..
GUIDO (AL CLIENTE): “Buonasera!”
CLIENTE: “So che la cucina è chiusa, magari una cosa fredda, quello che trovate!”
GUIDO: “Guardi, qua è tutto buonissimo, scelga lei!”
CLIENTE: “Qualcosa di leggero!”
GUIDO: “Bene. Allora abbiamo: carne, una bella bistecca pesante, oppure agnello, rognone e fegato fritto intriso impanato, altrimenti pesce”.
CLIENTE: “Pesce, pesce!”
GUIDO: “Bene. Abbiamo un rombo grasso grasso, oooh oppure baccalà imporchettato intriso unto al Grand Marnier, eeeh altrimenti un salmone magro, e…”.
CLIENTE: “Un salmone, molto gentile!”
GUIDO: “Contorno?”
CLIENTE: “C’è anche il contorno?”
GUIDO: “Eh! Certamente! Abbiamo funghi fritti fritti fritti, oppure patate imburrate al burro di Nancy con crema squamosa, o…”
CLIENTE: “Non ci sarebbe un’insalatina leggera leggera? Se no niente!”
GUIDO: “Un’insalatina leggera! Mi dispiace perchè i funghi fritti fritti fritti erano veramente eccezionali. Allora abbiamo detto: insalata leggera, salmone magro, e un bicchiere di vino bianco!”
CLIENTE: “Perfetto! Più presto che può, eh, per favore!”
GUIDO: “Faccio il possibile!”
GUIDO: “Prego”.
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